Skip to main content
|

Piccioni e condominio. La Guida definitiva: la legge ,cosa fare e come risolvere

Piccioni in condominio
Scopri come gestire legalmente e tecnicamente un’infestazione da piccioni in condominio. Rischi, obblighi e soluzioni professionali.

Cap.1 – I piccioni in condominio: problema sottovalutato, una responsabilità reale

Chi vive in condominio lo sa: la presenza di piccioni non è più un’eccezione, è diventata una costante urbana. Tetti, grondaie, cornicioni, sottotetti e ballatoi sono habitat ideali per questi volatili, che hanno imparato a sfruttare le strutture edilizie come luoghi di sosta, riparo e nidificazione. Ma il vero problema è che questa presenza, apparentemente innocua, può trasformarsi in un danno ambientale, sanitario e giuridico concreto. Eppure, moltissimi amministratori e proprietari continuano a ignorarlo, finché è troppo tardi.

La realtà è che un’infestazione da piccioni in condominio è una questione seria, che va ben oltre il semplice fastidio. Si traduce in:

  • guano corrosivo che danneggia tetti, impianti e facciate;
  • rischi sanitari per residenti e manutentori;
  • spese di bonifica improvvise;
  • responsabilità legali e sanzioni per inazione.

La domanda non è più se i piccioni arriveranno. La domanda è: quando, e come farsi trovare pronti.

1.1 Il guano: una minaccia invisibile

Il guano dei piccioni è molto più di uno scarto fastidioso. Si tratta di una sostanza altamente acida e patogena, capace di corrodere metalli, cemento, guaine impermeabilizzanti, ma soprattutto di veicolare agenti infettivi. Alcuni numeri:

  • Un solo piccione può produrre fino a 12 kg di guano all’anno
  • Il guano contiene batteri, virus, spore fungine e parassiti
  • È classificato come rifiuto speciale non pericoloso ai sensi del CER 20.01.99
  • Può causare oltre 60 malattie trasmissibili all’uomo: salmonellosi, criptococcosi, istoplasmosi, ornitosi, allergie respiratorie

In un condominio, la contaminazione può estendersi rapidamente:

  • Dalle grondaie intasate si formano infiltrazioni
  • Dai balconi diventando inagibili
  • Da escrementi accumulati negli angoli meno visibili, ma più critici

Eppure, il 70% dei condomini colpiti non interviene nei primi sei mesi, aggravando il danno e aumentando esponenzialmente le spese future.

1.2 Dove si annidano i piccioni? Aree critiche in condominio

Le zone più colpite dai piccioni nei contesti condominiali sono:

  1. Sottotetti e solai non accessibili, perfetti per nidificare indisturbati.
  2. Tetti piani e terrazze, offrono ampia superficie e riparo.
  3. Canali di gronda e discendenti, luoghi ideali per posarsi e defecare.
  4. Cornicioni, davanzali, parabole e antenne, punti di appoggio ricorrenti.
  5. Ballatoi, scale di servizio, spazi tecnici, spesso trascurati ma accessibili ai volatili.

Inoltre, l’effetto colonia accelera il degrado: se un piccione trova un sito favorevole, altri lo seguiranno. In pochi mesi si passa da un piccolo disturbo a una colonia stabile e attiva.

1.3 Perché i condomini tendono a ignorare il problema?

Molti amministratori o condomini sottovalutano la questione per tre motivi principali:

  • Disinformazione: pochi sanno che l’inazione può costituire illecito.
  • Falsi miti: “Tanto volano via da soli”, oppure “è vietato toccarli per legge”.
  • Evitamento delle spese: la bonifica e i sistemi professionali sembrano un investimento evitabile… finché non arriva una sanzione.

In realtà, il costo dell’inazione è molto più alto di quello di un intervento precoce. Aumenti delle spese condominiali, denunce tra condomini, pericoli per la salute, e danni strutturali gravi possono costare decine di migliaia di euro, spesso in tempi brevissimi.

1.4 Quando i piccioni diventano emergenza sanitaria

Non basta parlare di fastidio. In molti casi i piccioni diventano una vera e propria emergenza igienico-sanitaria:

  • Infiltrazioni d’acqua causate da guano che ostruisce le grondaie
  • Presenza di zecche, acari e insetti attratti dalle deiezioni
  • Rischi respiratori per anziani, bambini e soggetti allergici
  • Accumuli di escrementi nei pressi di porte, finestre o bocche di lupo

L’ASL può intervenire, ma solo su segnalazione formale e in presenza di documentazione adeguata. La responsabilità della segnalazione – e dell’intervento – ricade su chi gestisce o possiede l’immobile.

1.5 Chi è responsabile?

Una delle domande più frequenti quando si parla di infestazione da piccioni in condominio è: “Di chi è la responsabilità?”
La risposta è: dipende da dove si manifesta il problema e da chi ha la custodia dell’area interessata.

Vediamo i tre scenari più comuni:

  1. Tetto, sottotetto, grondaie, cornicioni
    – Trattandosi di parti comuni, la responsabilità è dell’intero condominio, con obbligo di intervento in capo all’amministratore.
  2. Balconi, terrazzi, finestre private
    – In questo caso, l’onere dell’intervento ricade sul singolo proprietario dell’immobile interessato.
  3. Aree comuni contaminate dal passaggio dei piccioni su proprietà private
    – Qui si apre un contenzioso possibile tra condòmini, e spesso spetta all’assemblea stabilire le quote di intervento, con l’amministratore che ha funzione di mediazione.

1.6 Cosa dice la legge: Codice civile e giurisprudenza

La normativa italiana è chiara, anche se spesso ignorata:

  • Articolo 844 c.c. – Immissioni intollerabili

Impedisce le immissioni (odori, rumori, polveri, guano…) che superino la “normale tollerabilità”. Il guano dei piccioni è considerato a tutti gli effetti immissione intollerabile per la salute e la sicurezza, e quindi perseguibile civilmente.

Riferimento (Gazzetta Ufficiale – Codice civile, art. 844)

  • Articolo 1130 c.c. – Obblighi dell’amministratore

L’amministratore ha l’obbligo giuridico di:

  • garantire la manutenzione delle parti comuni;
  • intervenire in caso di situazioni potenzialmente pericolose o dannose;
  • eseguire le delibere assembleari per la gestione dell’immobile.

La mancata azione in presenza di un’infestazione può configurare una responsabilità diretta per omissione, con ricadute civili, patrimoniali e in alcuni casi anche penali.

Riferimento (Gazzetta Ufficiale – L. 220/2012, testo vigente art. 1130 c.c.)

1.7 Sentenze recenti sui piccioni

1.8 L’amministratore può essere denunciato?

la risposta e Sì.
Se l’amministratore è a conoscenza di una situazione di pericolo igienico‑sanitario o di danno alle parti comuni (es. gravi accumuli di guano, nidi in sottotetto, gronde ostruite) e non attiva le tutele minime (sopralluogo tecnico, diffida al proprietario, convocazione dell’assemblea), può essere citato in giudizio per:

  • Inadempimento contrattuale agli obblighi di cui agli artt. 1129-1130 c.c. (conservazione/sicurezza delle parti comuni; dovere di eseguire le delibere);
  • Responsabilità extracontrattuale ex art. 2043 c.c. per danno ingiusto da omissione;
  • Responsabilità da custodia ex art. 2051 c.c. in concorso con il condominio, quando il danno proviene da una parte comune;
  • Colpa grave per omissione con possibile revoca per giusta causa (art. 1129 c.c.) e azione di responsabilità.

1.9 I Comuni possono obbligare il condominio?

In casi gravi, .
Molti regolamenti comunali e ordinanze igienico-sanitarie prevedono:

  • Obbligo di bonifica in caso di pericolo per la salute pubblica
  • Sanzioni per mancata igiene delle aree condominiali
  • Possibilità di intervento d’ufficio con addebito delle spese ai condomini

A titolo d’esempio:

  • Il Comune di Rimini prevede sanzioni fino a 500 € per mancata bonifica.
  • A Ferrara, è stato emesso un ordine d’intervento coattivo a spese del condominio per rischio sanitario in area condivisa.

Non sapere non è una scusa

La regola è semplice: ignorare la norma non toglie la responsabilità. Considerare i piccioni “parte del paesaggio urbano” non giustifica l’inerzia: così si danneggiano i beni comuni e si espongono i residenti a rischi igienico‑sanitari e contenziosi.

Cap.2 – Cosa deve fare il condomino esasperato?

Chi subisce il danno da piccioni e non ottiene risposta, ha diritto a difendersi e costringere il condominio ad agire. Ecco i passi corretti:

1. Documentare tutto

  • Foto e video dei danni, dei piccioni e degli escrementi
  • Raccolta testimonianze scritte di altri condomini
  • Relazione medica se ci sono problemi respiratori o allergici

2. Inviare una PEC o raccomandata all’amministratore

  • Richiesta di intervento urgente per motivi igienico-sanitari
  • Proposta di inserimento del tema nell’ordine del giorno dell’assemblea

3. Coinvolgere l’assemblea condominiale

  • Chiedere una delibera per un sopralluogo tecnico
  • Richiedere preventivi da ditte specializzate certificate

4. In caso di mancati provvedimenti, agire legalmente

  • Segnalazione all’ASL
  • Richiesta al Comune
  • Denuncia per danni o omissione
  • Intervento in via autonoma con documentazione legale, se urgente

2.1 Cosa serve provare concretamente:

  • segnalazioni PEC/raccomandata con data certa;
  • verbali d’assemblea che dimostrano inerzia o mancata convocazione;
  • relazioni tecniche/ASL e documentazione fotografica;
  • richieste di preventivi e mancata attivazione di interventi urgenti (art. 1135, co. 2, c.c.).

Quando può non rispondere personalmente: se ha convocato l’assemblea, proposto soluzioni a norma, richiesto preventivi e l’assemblea ha respinto i lavori, la sua responsabilità può ridursi; resta però il dovere di intervenire in urgenza per la tutela dell’incolumità

Nota: la polizza RC professionale dell’amministratore o quella condominiale non eliminano la responsabilità: coprono (eventualmente) il risarcimento secondo condizioni e massimali; le azioni si esercitano nei termini di legge (prescrizione).

2.2 Cosa NON fare (errori tipici)

  1. Fare finta di nulla
    I piccioni sono territoriali: se trovano riparo ritornano. Il problema cresce in modo esponenziale (più guano, più nidi, più costi) e peggiora la sicurezza in quota.
  2. Mettere reti o dispositivi improvvisati
    Reti da giardino e plastiche economiche cedono ai raggi UV, si strappano, possono trasformarsi in trappole per altri volatili e violare regolamenti o vincoli paesaggistici.
  3. Affidarsi a “scorciatoie”
    Ultrasuoni, gufi finti e gel appiccicosi hanno efficacia nulla o temporanea: gli animali si abituano, i gel sporcano e attirano insetti, si spende due volte senza risolvere.
  4. Intervenire sulle parti comuni senza delibera
    Dissuasori, reti e impianti richiedono progetto, delibera e posa a norma. Il fai‑da‑te genera liti, ordini di rimozione e, negli edifici storici, sanzioni della Soprintendenza.

2.3 Come riconoscere una soluzione seria e legittima

  1. Conformità normativa
    Il piano rispetta regolamenti comunali, Codice civile e norme igienico‑sanitarie. Se servono permessi o nulla osta (centri storici, vincoli), sono previsti e documentati.
  2. Competenza tecnica
    Sopralluogo in quota con personale formato e DPI; relazione fotografica, calcolo ancoraggi e linee anti‑appoggio; cronoprogramma e piano di bonifica del guano con smaltimento tracciato.
  3. Materiali certificati
    Reti e componenti UV‑resistenti, ignifughi, con garanzie pluriennali; sistemi modulabili e reversibili su facciate sensibili; manuale d’uso e registro manutenzioni consegnati al condominio.

Indicatori di qualità

  • Preventivi comparabili (stessa metrica: mq, metri lineari, n. ancoraggi).
  • Prova fotografica del prima/dopo e collaudo.
  • Programma di controlli periodici (almeno annuali) con report.

In caso di controlli o contestazioni

  • Conserva PEC/verbali e la relazione tecnica del sopralluogo.
  • Tieni registro interventi (bonifica, posa, manutenzione) con tracciabilità rifiuti.
  • Inquadra il tema come immissioni intollerabili e tutela della salute; ciò rafforza la richiesta di intervento e la ripartizione corretta delle spese.

caso di controlli o contestazioni

2.4 Casi reali: prima e dopo l’intervento

  • Condominio a Bologna centro

Problema: sottotetto invaso da piccioni, guano filtrante nei pianerottoli.
Soluzione: rete invisibile, disinfezione completa, verifica annuale.
Risultato: 3 anni senza ritorni, azzerati i costi di pulizia ordinaria.

  • Condominio a Ferrara

Problema: piccioni appollaiati su ogni finestra e davanzale.
Soluzione: impianto elettrostatico invisibile.
Risultato: scomparsa totale dei volatili entro 72 ore dall’installazione.

  • Condominio a Rimini

Problema: liti tra condomini per spese di pulizia continue.
Soluzione: installazione rete e dissuasori meccanici su facciata.
Risultato: cessato il problema, bonifica definitiva, serenità ristabilita.

Cap.3 – Come comunicare con l’amministratore e l’assemblea

Affrontare il problema piccioni in condominio non è solo una questione tecnica, ma anche relazionale e burocratica. Ecco come muoversi in modo strategico.

1. Raccogli prove e coinvolgi altri condomini

Prima di tutto, documenta il problema:

  • Foto e video di guano, nidi, danni
  • Segnalazioni scritte da altri residenti
  • Preventivi o relazioni tecniche preliminari da ditte certificate (come Falco)

Questa documentazione sarà essenziale per motivare l’intervento e superare eventuali resistenze.

2. Invia richiesta scritta all’amministratore

Non basta una segnalazione verbale. Invia:

  • Una PEC o raccomandata A/R
  • Oggetto chiaro: Richiesta inserimento punto all’ordine del giorno – Infestazione piccioni
  • Allegati: prove fotografiche, eventuali segnalazioni all’ASL, rischi igienici

L’amministratore ha l’obbligo giuridico di intervenire su parti comuni compromesse, ai sensi dell’art. 1130 del Codice Civile.

3. Assemblea condominiale: quando e come deliberare

Qualsiasi intervento tecnico sulle parti comuni deve essere approvato in assemblea. La delibera:

  • Deve essere adottata con maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore millesimale
  • Deve contenere il dettaglio del preventivo e del fornitore scelto
  • Può includere la ripartizione spese (in base ai millesimi)

3.1 Falco Installazioni – cosa facciamo per amministratori e condomìni

  • Sopralluoghi tecnici in quota con documentazione fotografica e rilievo delle aree critiche (tetti, sottotetti, gronde, facciate).
  • Relazioni tecniche utilizzabili in assemblea/PEC/ASL, con valutazione dei rischi igienico‑sanitari e quadro normativo di riferimento.
  • Computo metrico e preventivi comparabili, capitolato e tavole con posizionamento reti, dissuasori e linee anti‑appoggio.
  • Piano di bonifica del guano (DPI, confinamento, smaltimento tracciato) e cronoprogramma lavori.
  • Assistenza all’ODG: testi pronti per convocazione, delibera e ripartizione spese; supporto nelle pratiche con Comune/ASL (e Soprintendenza se necessario).
  • Post‑intervento: collaudo, report fotografico, registro manutenzioni e calendario di verifiche periodiche.

Disponibile sopralluogo tecnico preliminare gratuito.

3.2 Cosa si può fare se l’amministrazione non agisce?

Purtroppo accade spesso che gli amministratori ignorino le segnalazioni, o che l’assemblea non raggiunga un accordo. In questi casi è fondamentale conoscere i propri diritti.

Agire in autonomia

Se il problema costituisce:

  • Pericolo igienico-sanitario
  • Rischio per la salute
  • Pregiudizio per la proprietà privata

…il singolo condomino può agire per vie legali o con urgenza, soprattutto se il danno è localizzato su una parte privata (es. balcone, terrazzo).

Segnalare alle autorità

Se la salute pubblica è a rischio:

  • Invia una segnalazione all’ASL territoriale
  • Contatta l’Ufficio Igiene del Comune
  • In casi gravi, coinvolgi la Polizia Municipale

Spesso questi enti possono emettere ordinanze obbligatorie di bonifica, sanzioni o autorizzare interventi d’ufficio.

Azione legale

Quando la situazione degenera e nessuno agisce, è possibile:

  • Fare causa al condominio o all’amministratore
  • Richiedere un’ingiunzione per intervento obbligatorio
  • Chiedere danni materiali e biologici

Come visto nella sentenza di Ancona del 2025, il giudice ha ritenuto il condominio colpevole per omissione colposa.

3.3 Domande frequenti (FAQ):

  1. Chi paga la disinfestazione?
    Se l’intervento riguarda parti comuni la spesa si divide in base ai millesimi; se riguarda una parte privata ne risponde il singolo proprietario.
  2. Serve l’unanimità per approvare i lavori?
    No: basta la maggioranza degli intervenuti e almeno 500 millesimi.
  3. Posso agire senza l’assemblea?
    Solo in caso di urgenza documentata o se i lavori riguardano parti private.
  4. Il guano va pulito da soli?
    No: è un rifiuto speciale (CER 20.01.99). Occorre una ditta abilitata per bonifica e smaltimento con tracciabilità.
  5. Gli impianti sono garantiti?
    Sì: sistemi con garanzia pluriennale, assistenza post‑intervento e collaudo finale.
  6. È consentito dare da mangiare ai piccioni?
    Spesso è vietato dai regolamenti comunali e può integrare immissioni o violazioni del regolamento condominiale. Agire con diffida e delibera di divieto.
  7. Posso rimuovere nidi o uova?
    La rimozione di nidi attivi può violare la tutela della fauna: rivolgersi a ditte autorizzate e, se richiesto, ottenere permessi dagli enti.
  8. Posso montare reti/dissuasori sul mio balcone?
    Sì sulle parti private, rispettando decoro e sicurezza e senza danneggiare le parti comuni. Su facciata/cornicioni serve delibera e progetto a norma. È comunque necessario rivolgersi a un’azienda specializzata.
  9. E se l’edificio è vincolato (centro storico/Soprintendenza)?
    Servono soluzioni reversibili e, se richiesto, nulla osta della Soprintendenza; Falco fornisce tavole e relazioni per l’istruttoria.
  10. Quali documenti portare in assemblea per far approvare i lavori?
    Relazione tecnica con foto, preventivi comparabili, capitolato lavori, punto ODG dedicato e indicazione di quote/millesimi.
  11. Quanto dura un intervento tipo?
    Da mezza giornata a più giorni secondo superfici, quota e accessibilità. La bonifica del guano precede sempre la posa dei sistemi.
  12. Quando vedrò i risultati?
    Reti/barriere meccaniche: effetto immediato. Elettrostatico: sito inospitale in poche ore/giorni.
  13. Quanta manutenzione richiedono i sistemi?
    Verifica semestrale/annuale e pulizie programmate nelle aree a rischio. Consegniamo registro manutenzioni e calendario controlli.
  14. I sistemi sono visibili o rumorosi?
    Reti trasparenti, fili a basso impatto; sistemi elettrostatici silenziosi e invisibili da terra.
  15. Esistono agevolazioni fiscali?
    Di norma rientrano nella manutenzione del fabbricato; verificare eventuali agevolazioni locali con consulente/Comune.
  16. Come si smaltisce il guano?
    Con procedura tracciata da ditta autorizzata, CER 20.01.99, DPI e confinamento dell’area durante la bonifica.
  17. È legale imprigionare o eliminare i piccioni?
    No: rischi di maltrattamento e sanzioni. La gestione corretta è prevenzionale (esclusione, bonifica, igiene) e non cruenta.
  18. Un vicino alimenta i piccioni: cosa posso fare?
    Inviare diffida scritta, proporre delibera di divieto e sanzioni condominiali; in caso di persistenza, segnalare a Comune/ASL.
  19. E se i lavori sono urgenti e l’assemblea tarda?
    L’amministratore può disporre interventi urgenti e riferire alla prima assemblea; spese ripartite tra i condomini.
  20. Cosa include il sopralluogo Falco?
    Ispezione in quota, report fotografico, relazione tecnica, computo metrico, capitolato, proposta di piano di bonifica e manutenzione.

3.4 Quanto costa un intervento di allontanamento piccioni ?

Il costo di un intervento anti‑piccioni in condominio non è fisso: dipende dal sito e dalla soluzione tecnica. In linea generale incidono:

  • Superfici/metriche: mq da proteggere (sottotetti, cavedi, cortine), metri lineari (cornicioni, davanzali, travi), densità dei punti di appoggio.
  • Quota e accessibilità: necessità di ponteggi, PLE/piattaforme, lavori su fune, passaggi interni/esterni, allestimenti e tempi di fermo.
  • Stato dei luoghi: presenza e spessore del guano, bonifica preliminare, sanificazione e gestione di acari/insetti attratti dalle deiezioni.
  • Soluzione tecnica: reti in polietilene UV su sottotetti/chiostrine, barriere meccaniche (spilli inox), fili/cordoli anti‑appoggio, impianto elettrostatico, reti per fotovoltaico.
  • Materiali e certificazioni: componenti UV‑resistenti, ignifughi, ancoraggi certificati, documentazione fotografica e collaudo.
  • Sicurezza e pratiche: piano di bonifica guano con smaltimento tracciato (CER 20.01.99), DPI, DUVRI/PSC se richiesti, eventuali permessi (centri storici/vincoli).
  • Manutenzione programmata: controlli semestrali/annuali e micro‑regolazioni (ritensioni rete, pulizie).

Per orientarsi sugli ordini di grandezza (valori indicativi, IVA esclusa):

  • Rete antivolatili su sottotetto/chiostrina: 25-40 €/mq;
  • Impianto elettrostatico su cornicioni/davanzali: 30-70 €/m lineare;
  • Bonifica guano + smaltimento tracciato: 12-45 €/mq. Il sopralluogo tecnico di Falco Installazioni è gratuito e include report fotografico e computo metrico per una stima puntuale.

–       Chi paga l’allontanamento piccioni in condominio ?

  • Se l’intervento riguarda parti comuni (tetti, sottotetti, gronde, facciate, cavedi), la spesa si ripartisce tra i condomini secondo le tabelle millesimali (artt. 1123 ss. c.c.), salvo diversi criteri previsti dal regolamento contrattuale o da delibera valida.
  • Se il problema è su parti esclusive (balconi/terrazzi privati), i costi gravano sul proprietario della porzione interessata; se vi sono riflessi sulle parti comuni può configurarsi concorso di responsabilità (es. art. 2051 c.c.) o criteri particolari (es. art. 1126 c.c. per i lastrici).
  • In caso di urgenza l’amministratore può disporre lavori ex art. 1135, co. 2, c.c., riferendo poi all’assemblea per il riparto.

3.5 Agevolazioni fiscali (da verificare anno per anno)

Gli interventi anti‑piccioni in condominio si inquadrano spesso come manutenzione (ordinaria su parti comuni; talvolta straordinaria quando comportano opere fisse e durature). Le regole fiscali cambiano con le leggi di bilancio: prima di deliberare, fai verificare a un consulente o al CAF i requisiti aggiornati. In generale:

  • Detrazione IRPEF per lavori su parti comuni: in alcune annualità le spese di manutenzione ordinaria/straordinaria sulle parti comuni possono accedere al bonus ristrutturazioni (aliquote e massimali variabili). Necessari: delibera assembleare, codice fiscale del condominio, fatture intestate al condominio, bonifico parlante e riparto millesimale.
  • Spese su parti private: di regola la manutenzione ordinaria su balconi/terrazzi privati non è detraibile; diventano valutabili solo se rientrano in interventi straordinari o in un intervento trainante deliberato sulle parti comuni.
  • IVA agevolata (quando applicabile): per prestazioni di manutenzione su edifici residenziali può essere prevista IVA 10%; attenzione alle regole sui beni significativi e alla corretta distinzione tra manodopera/servizio e fornitura.
  • Documentazione da conservare: delibera e verbale, relazione tecnica/capitolato, contratto/ordine, fatture, bonifico parlante, formulari smaltimento (guano), certificazioni di conformità e collaudo. L’amministratore rilascia ai singoli la certificazione delle spese per il 730/precompilata.

Nota pratica: alcune agevolazioni locali (comunali/regionali) o bandi possono prevedere contributi per igiene urbana o sicurezza; sono a sportello e variabili. Chiedi prima al tuo Comune/Regione e al consulente fiscale.

Conclusione: il problema è reale, ma la soluzione esiste

I piccioni non sono solo “ospiti indesiderati”. Sono una minaccia concreta alla sicurezza, alla salubrità e al valore degli immobili. Lasciarli agire indisturbati significa:

  • Compromettere le strutture
  • Esporsi a cause e sanzioni
  • Creare conflitti tra condomini

Al contrario, agire in modo tecnico, documentato e conforme alle leggi è l’unico modo per:

  • risolvere davvero il problema
  • tutelare la salute degli abitanti
  • evitare grane future

Falco Installazioni: il tuo partner nella lotta ai piccioni condominiali

Falco Installazioni è una realtà tecnica con oltre 30 anni di esperienza in interventi professionali contro i volatili urbani. Operiamo in tutta l’Emilia-Romagna Veneto e nel Nord Italia, con centinaia di condomini protetti e nessun ritorno dopo anni.

Richiedi subito un sopralluogo gratuito su www.falcoinstallazioni.it
Aree servite: Emilia-Romagna (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) e Veneto (Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, Belluno). Interventi su richiesta In tutta Italia.

 

Autore Luca Marcacci

Aggiornato il 21 Agosto 2025