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Nidi sotto i pannelli fotovoltaici: incendio e rischi elettrici

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Parlo in prima persona perché è il mio lavoro in cantiere: qui trovi cosa vedo davvero sui tetti e come lo risolvo senza compromettere la resa dell’impianto.

Parlo in prima persona perché è il mio lavoro in cantiere: qui trovi cosa vedo davvero sui tetti e come lo risolvo senza compromettere la resa dell’ impianto. Questo articolo riguarda  i nidi sotto i pannelli fotovoltaici, incendio e  rischi elettrici e come li preveniamo in modo definitivo e garantito.

1. Perché si formano i nidi sotto i pannelli fotovoltaici?

Sotto i moduli c’è riparo, calore e poca perturbazione. Le rientranze del telaio e le canaline diventano un invito. I piccioni portano rami, foglie e plastiche che si accumulano rapidamente. In pochi giorni il materiale diventa una base stabile e, se non rimosso, attira altri esemplari che ampliano il nido. Quel materiale è altamente combustibile e si deposita vicino a cavi e connettori. Se non si interviene, la colonia si stabilizza e il problema peggiora stagione dopo stagione, creando un serbatoio di materiale pronto a bruciare.

2. I tre rischi tecnici principali:

–           Danni a cavi DC e connettori

Beccate, sfregamenti, e vibrazioni possono scoprire il rame o stressare i connettori. Un cavo ferito, in corrente continua, può generare archi elettrici e portare a guasti o spegnimenti dell’inverter. In più, il materiale del nido fa da miccia se l’innesco trova strada.

–           Materiali di nido = combustibile vicino a parti calde/elettriche

Rami secchi, foglie, piume e plastica leggera sono facilmente infiammabili. Se entrano in contatto con un punto caldo o con un arco, l’innesco è concreto. L’area sotto i moduli non è visibile da terra: l’incendio può espandesi prima di essere notato.

–           Ventilazione bloccata, hot‑spot, degrado e rischio incendio

I moduli sono progettati per lavorare con passaggio d’aria sotto. Un nido, uno scovolo o una lamiera chiusa riducono la ventilazione: la temperatura sale, compare hot‑spot e perdita di resa, aumenta il rischio di danni termici e, nei casi peggiori, di incendio.

3. Segnali d’allarme da non ignorare

  • Rumori o passaggi frequenti di uccelli sotto i moduli.
  • Piume, ramaglie e guano lungo grondaie, converse e coperture.
  • Calo di produzione anomalo rispetto allo storico.
  • Odori provenienti dal tetto
  • Intasamenti di pluviali, ristagni d’acqua.

Se li noti, programma subito un’ispezione in sicurezza: meglio fermare un problema prima che diventi danno.

4. Cosa NON fare, esperienza di cantiere

  • Installare scovoli / scovoloni: i piccioni passano lo stesso e, peggio, soffocano la ventilazione sotto i moduli. Risultato: nidi più interni e temperature più alte. Li sconsiglio.
  • Infilare reti metalliche malmesse o altre diavolerie sotto i pannelli, si rischiano problemi elettrici e decadenza di garanzia.
  • Fai‑da‑te sulla parte DC: no. La corrente elettrica non perdona. Servono procedure, strumenti e DPI.

5. La soluzione professionale, esperienza di cantiere:

–           Rete perimetrale con clip dedicate (no fori, no colle)

Creo una barriera fisica solo dove serve: il perimetro del campo FV. Uso clip dedicate ai telai dei moduli e una mesh adeguata, che non chiude l’aria e non tocca il vetro. In questo modo:

  • si impedisce l’ingresso agli uccelli;
  • si mantiene la ventilazione prevista dal progetto;
  • il sistema è smontabile per pulizia e manutenzione.

–           Profili incollati, da evitare

Evito qualsiasi profilo incollato con biadesivi o simili: con il tempo si stacca e può creare problemi di sicurezza e manutenzione. Preferisco sistemi reversibili fissati ai telai con clip dedicate.

–           Protezione cavi e passaggi

Durante l’intervento metto in sicurezza i cavi: fascettatura corretta, distanze dagli spigoli, guaine anti‑roditore se necessario, controllo dei raggi di curvatura e dei connettori dove posso. L’obiettivo è eliminare i punti di sfregamento e i tratti esposti.

–           Manutenzione programmata

Chiudo ogni lavoro con un piano di controlli: ispezione visiva e pulizia in base al contesto (polvere, alberi, volatili). Su impianti medio‑grandi programmo anche termografia quando serve. La prevenzione costa poco rispetto al danno.

6. Rete vs impianto elettrostatico: quando e perché

  • Rete perimetrale ventilata (a clip)
    Quando: nidi e ingressi sotto i moduli FV; residenziale e PMI; obiettivo: bloccare l’accesso fisico.
    Pro: immediata, invisibile da terra, zero consumi, bassa manutenzione.
    Limiti: non impedisce la sosta su cornicioni esterni o travi vicine.
  • Impianto elettrostatico (dissuasione)
    Quando: cornicioni, travi, capriate, insegne e bordi dove la rete non è applicabile; contesti storici dove servono reversibilità e minimo impatto visivo.
    Pro: dissuasione continua su lineari complessi, bassa visibilità.
    Limiti: richiede alimentazione e manutenzione programmata.

7. Piano d’azione in 24/48 ore

  • Ispezione in sicurezza: accesso in quota, lock‑out DC se necessario, verifica visiva.
  • Rimozione del materiale sciolto (solo se non ci sono nidi attivi) e sanificazione del guano.
  • Installazione della barriera ventilata: rete a clip lungo il perimetro del campo.
  • Protezione dei cavi: fascettatura, guaine, sostituzione tratti danneggiati.
  • Verifiche finali: test funzionali, eventuale termografia.
  • Programma di manutenzione: calendario controlli 6/12 mesi, istruzioni semplici per l’utente.

8. Checklist per un preventivo perfetto

  • Foto grandangolo della struttura vista da terra
  • Foto del tetto/impianto se possibile.
  • Chiarire Accessi, se praticabili e vincoli (linee vita/ponteggi).
  • Fruibilità della strada per eventuale utilizzo PLE
  • Presenza di nidi/guano visibile.
  • Ostacoli vicini (alberi, antenne).
  • Tipo copertura (tegola, lamiera, guaina) e stato.
  • Eventuali interventi precedenti/ “fai‑da‑te”.
  • Orari migliori per accesso al sito.
  • Contatti referenti e regole di cantiere.

Domande frequenti sui nidi di piccione sotto i pannelli fotovoltaici:

“I nidi sotto i pannelli possono causare incendi?”
Sì. Materiale combustibile vicino a cavi e punti caldi aumenta il rischio. Prevenire è molto più economico che riparare.

“La rete perimetrale riduce la resa?”
No, se è ventilata e posata correttamente. L’aria deve continuare a circolare.

“Perdo la garanzia se installo la rete o impianto?”
No, se uso le tecniche giuste e non invasive

“Posso risolvere con scovoli?”
No. Non fermano i piccioni e bloccano l’aria. Sconsigliati.

Se hai questo problema, non aspettare

Falco Installazioni interviene in maniera garantita. Sopralluogo tecnico gratuito. Installiamo reti perimetrali ventilate e impianti elettrostatici dove servono: la soluzione definitiva e garantita contro i piccioni e i nidi sotto i panelli fotovoltaici. Mettiamo in sicurezza l’impianto e rilasciamo un piano di manutenzione con report fotografico. Operiamo in Emilia‑Romagna, Veneto e Nord Italia, con garanzie scritte sull’efficacia e certificati di conformità.

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Autore: Jack Marcacci

tecnico Falco Installazioni

 

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