Skip to main content
|

il piccione è simbolo di pace come la colomba , Perchè?

Piccione è simbolo di pace
Perché anche il piccione come la colomba è simbolo di pace? La storia completa e curiosa di questo emblema

1. Le origini antiche del simbolo

Perché anche il piccione è simbolo di pace? Semplice perché entrambi appartengono alla famiglia delle  Columbidae e perché molti piccioni nascono albini e quindi sono praticamente colombe . Il piccione o più precisamente, la colomba, non è soltanto un volatile comune che incrociamo nelle piazze delle nostre città. Da millenni, questo uccello rappresenta un archetipo culturale potente, che si è sedimentato nella memoria collettiva dell’umanità. Parlare di “piccione simbolo di pace” significa viaggiare indietro nel tempo, in un percorso che unisce mitologia, religione e iconografia artistica.

Il primo nucleo simbolico nasce in Mesopotamia. Le civiltà sumera e babilonese attribuivano alla colomba un valore sacro, associandola alla dea Inanna-Ishtar, divinità della fertilità e dell’amore. L’immagine del volatile come portatore di vita e di armonia si lega già allora a un concetto di prosperità collettiva. La colomba non è un animale aggressivo, non è predatore: rappresenta l’innocuità e la capacità di portare un segno senza minacciare.

1.1 Dalla Grecia a Roma

Il simbolo si radica ulteriormente nella Grecia classica. Afrodite, dea dell’amore, viene spesso rappresentata con colombe che la accompagnano. In questo contesto, il piccione diventa emblema di legami affettivi e armonia interpersonale. Roma eredita e amplifica questa simbologia: nelle ville romane e nei mosaici pompeiani compaiono spesso colombe e piccioni, simboli di bellezza domestica e serenità.

Anche sul piano linguistico, l’associazione è chiara: la colomba viene letta come portatrice di buone notizie, messaggera di quiete. Questa lettura culturale sopravviverà per secoli, trasformandosi lentamente in un simbolo universale.

1.2 Il ruolo nella tradizione biblica

La svolta definitiva arriva però con la tradizione ebraico-cristiana. Nell’episodio dell’Arca di Noè (Genesi 8:11), una colomba torna alla nave portando nel becco un ramo di ulivo. Quel gesto segna la fine del diluvio universale e il ristabilirsi della pace tra cielo e terra, tra Dio e l’umanità.

Non è un caso che ancora oggi l’immagine della colomba con il ramoscello d’ulivo sia una delle più potenti icone grafiche della pace. Qui il simbolo diventa non solo mitologico, ma universale e spirituale: la colomba non rappresenta più soltanto la fertilità o la bellezza, ma la possibilità di rinascita, riconciliazione e convivenza.

Dal Medioevo al Rinascimento

Nel Medioevo europeo, la simbologia cristiana si rafforza: la colomba diventa anche emblema dello Spirito Santo. L’iconografia sacra abbonda di colombe bianche che discendono dall’alto, a simboleggiare la purezza e l’ispirazione divina. Nel Rinascimento, con l’esplosione delle arti figurative, pittori come Giotto, Raffaello e poi Caravaggio continuano a rafforzare questa immagine, che da spirituale diventa anche estetica e culturale.

Il risultato? Il legame tra piccione/colomba e pace non si interrompe mai: attraversa epoche, lingue e culture diverse, rinnovandosi di generazione in generazione.

2.  Il piccione e la colomba nella cultura moderna, Dal dopoguerra a Picasso

Il Novecento è il secolo che consacra definitivamente il piccione/colomba come icona mondiale della pace. A fare da spartiacque è un’immagine: la celebre “Colomba della Pace” di Pablo Picasso, disegnata nel 1949 per il Congresso Mondiale della Pace a Parigi. Quel tratto semplice e immediato, una colomba bianca stilizzata, diventa un emblema planetario, riprodotto su manifesti, bandiere, copertine e perfino murales.

La scelta di Picasso non è casuale: nel dopoguerra, dopo le macerie lasciate dalla Seconda guerra mondiale, c’era bisogno di un’immagine forte che restituisse speranza e ricostruzione. La colomba bianca, fragile ma resistente, diventava il segno di una pace possibile, da coltivare come un bene prezioso.

Perché anche il piccione è simbolo di pace ? Colomba e piccione un equivoco solo apparente

Una delle curiosità più interessanti riguarda il linguaggio: quando parliamo di “colomba della pace”, in realtà facciamo riferimento a un piccione. La distinzione è più culturale che biologica: colombe e piccioni appartengono alla stessa famiglia (Columbidae).

Nell’immaginario collettivo, la “colomba” è la versione più pura e candida del piccione, mentre il piccione urbano, che popola le nostre piazze, viene spesso visto con fastidio. È un paradosso affascinante: lo stesso animale può incarnare il simbolo della pace universale e, al tempo stesso, essere percepito come problema cittadino.

Il piccione tra poesia e letteratura

La cultura moderna non si limita a Picasso. Poeti, scrittori e cantautori hanno spesso utilizzato la colomba/piccione come immagine evocativa. Pensiamo ai versi che associano il volo dell’uccello a un senso di libertà, o ai dipinti contemporanei che riprendono la simbologia cristiana.

La colomba è entrata persino nella diplomazia internazionale: bandiere, loghi di conferenze, medaglie commemorative continuano a utilizzarla come metafora. Un simbolo antico, continuamente riattualizzato.

Un simbolo che si scontra con la realtà

Se da un lato il piccione è icona di pace, dall’altro la vita quotidiana ci mette davanti a una contraddizione evidente. Le città europee – e italiane in particolare – sono invase da colonie di piccioni. Piazza San Marco a Venezia, piazza Duomo a Milano o piazza Maggiore a Bologna ne sono esempi lampanti e famosi: i piccioni convivono con i turisti e i cittadini, ma al prezzo di guano, degrado e danni al patrimonio architettonico.

Il simbolo di armonia diventa così fonte di conflitto. Questo paradosso apre a una riflessione più profonda: come conciliare il valore culturale del piccione con la sua presenza problematica nelle nostre città?

Il guano e i danni al patrimonio

Non è solo questione estetica. Il guano dei piccioni è corrosivo: intacca i monumenti, rovina le facciate storiche e crea rischi igienico-sanitari. Gli edifici vincolati, spesso protetti dalla Soprintendenza, sono particolarmente vulnerabili. Così, ciò che un tempo era simbolo di bellezza e sacralità diventa, nell’uso urbano, una sfida gestionale complessa.

Convivenza necessaria

L’equilibrio è la chiave. Non possiamo cancellare millenni di simbolismo, né ignorare la realtà urbana. Il piccione rimane un animale profondamente legato alla nostra storia, ma necessita di strategie di convivenza. Tecniche non cruente, approcci rispettosi e una corretta informazione diventano fondamentali per mantenere il simbolo della pace… senza trasformarlo in problema quotidiano.

Conciliare simbolo e realtà: soluzioni rispettose

Arrivati a questo punto, è chiaro che il “piccione simbolo di pace” porta con sé un doppio volto: icona universale di armonia e, insieme, presenza problematica nei contesti urbani. La sfida del nostro tempo non è cancellare questo animale, ma trovare modi per gestirne l’impatto senza intaccarne il valore simbolico.

Le soluzioni moderne per l’allontanamento dei piccioni puntano tutte su un principio fondamentale: rispetto dell’animale e tutela del patrimonio. Non parliamo di interventi drastici, ma di tecniche che impediscono agli uccelli di posarsi e nidificare in aree sensibili, riducendo così guano, degrado e danni architettonici.

Tecniche non invasive

Oggi la tecnologia offre strumenti che permettono di proteggere edifici storici e ambienti civili in modo totalmente etico. Reti protettive quasi invisibili, dissuasori a basso impatto estetico, sistemi elettrostatici: tutto nasce dall’idea di rendere gli spazi poco ospitali per i piccioni e le colombe, senza nuocere alla loro salute.

Questi sistemi risolvono un problema pratico ma, allo stesso tempo, preservano il valore simbolico della colomba/piccione come emblema di pace. È un equilibrio delicato, ma possibile.

Il ruolo delle istituzioni

Un altro aspetto fondamentale riguarda i contesti vincolati. Come abbiamo visto, il guano compromette opere d’arte e monumenti. Ecco perché spesso è necessario richiedere autorizzazioni speciali, ad esempio alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, quando si interviene su edifici storici. Questa sinergia tra enti pubblici e operatori specializzati è ciò che consente di proteggere il nostro patrimonio culturale in modo responsabile.

Conclusione:

Il piccione è simbolo di pace perché rappresenta continuità storica, spirituale e culturale. Dai miti mesopotamici a Picasso, dal ramo d’ulivo di Noè fino alle bandiere delle Nazioni Unite, questo volatile ha accompagnato l’umanità come promessa di armonia.

Ma la pace non è assenza di conflitto: è equilibrio. E nella convivenza urbana con i piccioni, quell’equilibrio si conquista con rispetto, tecnologia e consapevolezza.

Con soluzioni etiche e non invasive, possiamo mantenere il senso profondo del piccione simbolo di pace senza rinunciare alla qualità dei nostri ambienti.

Falco Installazioni srl: rispetto e soluzioni garantite

Mantenere l’armonia tra l’uomo e il piccione non significa ignorarne i problemi, ma affrontarli con responsabilità. Falco Installazioni srl opera proprio in questo spazio di equilibrio: offrire soluzioni di allontanamento piccioni non invasive, efficaci e rispettose dell’animale.

Che si tratti di edifici storici, condomini, capannoni industriali o piazze urbane, ogni intervento è studiato per ridurre i disagi senza spezzare il valore simbolico che accompagna il piccione da millenni.

Come scriveva Picasso, la colomba resta immagine universale di pace. Sta a noi preservarne il significato, anche quando si tratta di proteggere i nostri spazi.

 

Autore Marcacci Jack

18 Agosto 2025