
Chi vive in città o in zone residenziali lo sa bene: prima o poi capita di ritrovarsi un nido di piccioni sul balcone. Non è una sorpresa piacevole: guano, piume, rumore al mattino e il timore che quell’ospite indesiderato diventi un inquilino stabile. Ma cosa si può fare davvero, senza rischiare multe, infezioni o errori irreversibili?
La questione non è banale, perché i piccioni non sono solo “fastidiosi”, ma sono uccelli tutelati da normative specifiche. Questo significa che il fai-da-te senza criterio può trasformarsi in un problema legale e sanitario. Allo stesso tempo, ignorare il problema porta a balconi sporchi, cattivi odori e possibili rischi per la salute.
In questa guida pratica analizzeremo punto per punto cosa fare nell’immediato, come comportarsi con uova e pulcini, quando e come rimuovere il nido in sicurezza, con quali prodotti pulire e soprattutto come evitare che la situazione si ripeta.
Parte 1- Cosa fare subito per gestire il nido
Il primo istinto di molti è quello di prendere scopa e paletta e liberarsi subito del problema. Errore. Prima di muovere un dito, fermati un attimo e osserva la situazione. La differenza tra un nido con uova o pulcini e un nido vuoto cambia completamente le regole del gioco.
E non solo per le normative che li tutelo ma perché rischi tu! Rischi punture di zecca ed infezioni, quindi aspetta e leggi
1.1 Se vedi uova o pulcini (pulli): non spostare niente e limita il disturbo
Se il nido di piccioni sul balcone** contiene uova o piccoli che pigolano, la parola d’ordine è: non toccare. In Italia, come in gran parte d’Europa, la legge vieta di rimuovere un nido attivo. Questo perché le uova e i pulcini sono considerati patrimonio faunistico e godono di tutela.
Cosa fare allora?
- Non toccare né uova né piccoli. Spostarli significa condannarli quasi certamente alla morte.
- Riduci il disturbo. Evita di stazionare sul balcone, non fare rumori improvvisi o movimenti bruschi vicino al nido.
- Proteggi l’area. Se puoi, delimita lo spazio con un cartone o una rete leggera per evitare cadute accidentali dei pulcini.
- Chiedi consiglio a un centro di recupero fauna. Ogni provincia italiana ha un CRAS: Centro Recupero Animali Selvatici. Una telefonata ti darà indicazioni aggiornate e corrette.
Il ciclo di crescita dei piccoli dura circa 3-4 settimane: passato questo tempo, i pulcini voleranno via e solo allora potrai intervenire.
1.2 Se il nido è vuoto: procedi con rimozione e pulizia
Se invece il nido è vuoto – nessun uovo, nessun pulcino, nessun adulto che fa la guardia – puoi intervenire.
In questo caso, la strategia corretta è:
- Prepara protezioni. Guanti spessi, mascherina FFP2 o equivalente e, se possibile, occhiali protettivi. Il guano può contenere microrganismi patogeni.
- Inumidisci il materiale. Prima di toccare il nido, spruzzalo con acqua (magari con un vaporizzatore) per ridurre la polvere.
- Rimuovi con attenzione. Solleva il nido e riponilo in un doppio sacco ben chiuso. Lo smaltimento corretto è in genere l’indifferenziato, ma verifica sempre le regole del tuo Comune.
- Procedi alla pulizia. Qui entra in gioco la fase più importante: lavaggio e sanificazione del balcone. (Troverai i dettagli nella sezione dedicata alla pulizia).
Se il tuo nido di piccioni sul balcone ospita già dei pulcini, la questione si fa delicata. È comprensibile la tentazione di “fare qualcosa”, ma la regola d’oro è sempre la stessa: meno tocchi, meglio è. I piccoli di piccione sono fragili, dipendono totalmente dai genitori e ogni intervento umano maldestro rischia di interrompere questo equilibrio.
1.3 Non toccare se non necessario
I pulcini devono restare nel loro nido. Non hanno ancora piume sufficienti, non sanno volare, e il loro unico nutrimento arriva dai genitori. Se li sposti, anche di pochi metri, i genitori potrebbero non riconoscerli più o abbandonarli.
Oltre a questo, potrebbero essere portatori della zecca del piccione, estremamente pericolosa
L’ideale è lasciare che la natura faccia il suo corso: mamma e papà piccione si alterneranno a covare e nutrire i piccoli, finché, in circa tre settimane, questi saranno pronti a spiccare il volo.
1.4 Se un pulcino cade dal nido
Può succedere che un piccolo cada sul pavimento del balcone o, peggio, oltre la ringhiera. In quel caso:
- Agisci solo se necessario. Se il piccolo è ancora vivo e si trova sul balcone, puoi rialzarlo con delicatezza, sempre indossando guanti puliti, e rimetterlo nel nido.
- Evita contatti diretti. L’odore umano potrebbe non avere un grande impatto sui piccioni (a differenza di altri animali), ma usare i guanti riduce rischi igienici e mantiene l’ambiente più neutro.
- Se cade fuori portata. Se il pulcino è finito in strada o in cortile, contatta subito un centro di recupero fauna: loro sapranno come intervenire.
1.5 Barriere temporanee anticaduta
Se temi che altri piccoli possano precipitare, puoi creare una protezione provvisoria:
- Un cartone alto fissato attorno al nido.
- Una rete leggera da balcone, facilmente rimovibile una volta finito il ciclo.
L’obiettivo è semplice: garantire che i piccoli restino nel perimetro finché non saranno in grado di volare autonomamente.
1.6 Se i genitori non tornano
Capita, anche se raramente, che i genitori non rientrino al nido per molte ore. In questo caso:
- Non improvvisare nutrimento. Pane, latte o semi non sono adatti e potrebbero uccidere i piccoli.
- Chiama un centro specializzato. I Centri di Recupero Fauna (CRAS) hanno personale e volontari formati per gestire questi casi. Alcuni possono darti indicazioni su come intervenire nell’attesa, ma in generale la gestione richiede esperienza e strumenti.
1.7 Ricordati la normativa, i piccioni sono animali protetti
Principio generale
In Italia la fauna selvatica è tutelata: un nido attivo (con uova o pulcini) non si rimuove. In caso di dubbi, contatta il CRAS/Polizia Locale/ASL per istruzioni. Molti Comuni, inoltre, vietano di alimentare i piccioni per motivi igienico-sanitari.
Quando puoi intervenire
Puoi rimuovere solo un nido dismesso (vuoto). La pulizia e la sanificazione del guano sono consentite adottando DPI e metodi corretti mentre la prevenzione si fa con barriere fisiche (reti/spuntoni nei punti idonei). Se il nido di piccioni attivo crea pericolo immediato (canna fumaria/uscita di sicurezza), segnala a Comune/ASL/CRAS per un intervento autorizzato. Idealistaambientaservizi.it
Perché le regole possono cambiare da zona a zona
Le Regioni possono adottare piani di controllo del colombo di città ai sensi dell’art. 19 della L.157/1992: per questo le procedure locali e gli uffici competenti possono variare. Verifica sempre il sito del tuo Comune/ASL.
Ricorda: un mese di attesa sembra lungo, ma è la soluzione più sicura sia per i piccoli che per te.
Parte 2 – Rimozione del nido step-by-step (quando vuoto)
Quando il nido di piccioni sul balcone è finalmente vuoto – niente uova, niente pulcini, niente genitori che tornano a fare la guardia – allora puoi agire. Qui non parliamo più di attesa o protezione, ma di intervento concreto. Tuttavia, la rimozione non è una semplice questione di “buttare via due rametti”. Un nido di piccione è infatti composto da materiale organico, piume, escrementi secchi e spesso insetti: una combinazione poco raccomandabile per la salute.
Per questo motivo serve un approccio metodico, con qualche misura di sicurezza che ti protegga durante l’operazione.
2.1 Indossa protezioni personali
Prima regola: mai a mani nude. Il guano di piccione può contenere microrganismi come Salmonella, Histoplasma capsulatum (fungo che causa istoplasmosi) o Cryptococcus neoformans. Non è terrorismo sanitario: il rischio esiste, soprattutto se si inalano polveri.
Ecco cosa indossare:
- Guanti resistenti (lattice spesso o, meglio, nitrile/da giardinaggio).
- Mascherina FFP2 o superiore, per ridurre l’inalazione di polveri.
- Occhiali protettivi se prevedi di rimuovere materiale friabile o polveroso.
2.2 Inumidisci il nido e il guano
Mai rimuovere un nido secco e polveroso. Il rischio è sollevare nell’aria particelle potenzialmente infette.
Usa uno spruzzino con acqua, meglio se tiepida, e bagna leggermente nido e guano circostante. In questo modo:
- Riduci la polverosità.
- Rendi il materiale più compatto e facile da maneggiare.
- Minimizza la dispersione nell’ambiente.
2.3 Rimozione fisica del nido
Lentamente, solleva il nido e tutto il materiale associato (piume, rametti, pezzi di plastica, guano secco). Spesso i piccioni “riciclano” vari rifiuti, quindi non stupirti di trovare fili, mozziconi o pezzi di stoffa.
Puoi usare una paletta rigida o una spatola per staccare eventuali residui incrostati sul pavimento o sui davanzali.
2.4 Smaltimento corretto
Il materiale rimosso va trattato come rifiuto indifferenziato:
- Inseriscilo in un doppio sacco ben chiuso, per evitare perdite o odori.
- Conferiscilo nel cassonetto indifferenziato, salvo regole diverse del tuo Comune (alcuni Comuni hanno regole particolari per il guano).
- Evita assolutamente di lasciarlo in spazi verdi comuni, giardini pubblici o bidoni aperti: oltre a essere poco igienico, attira altri piccioni.
2.5 Pulizia preliminare dell’area
Una volta rimosso il nido, l’area non è ancora sicura. Rimangono tracce di guano, polvere organica e possibili agenti patogeni. Per questo, la rimozione va sempre seguita da una **pulizia accurata e sanificazione, **che vedremo ora nella Parte 3.
2.6 Errori da evitare
- Non usare l’idropulitrice direttamente sul guano secco: l’acqua ad alta pressione trasforma i residui in aerosol respirabile, aumentando il rischio biologico.
- Non gettare il nido nel giardino o nell’organico. Non è compost, ma rifiuto potenzialmente contaminato.
- Non improvvisare disinfettanti strani: miscelare candeggina con ammoniaca o acidi produce vapori tossici.
Parte 3 – Pulizia e sanificazione con prodotti di casa
Una volta rimosso il nido di piccioni sul balcone, resta il passaggio più importante: la pulizia e la sanificazione dell’area. È qui che si fa davvero la differenza tra un balcone “solo apparentemente pulito” e uno spazio sicuro, igienico e pronto a tornare vivibile. Non serve trasformarsi in un laboratorio chimico: bastano prodotti comuni, già presenti nella maggior parte delle case, usati con metodo e un minimo di attenzione.
3.1 Lavaggio iniziale: acqua calda e detersivo per superfici
Il primo step è sempre meccanico: rimuovere lo sporco visibile.
- Prepara un secchio di acqua calda con un normale detersivo multiuso per superfici dure (pavimenti, piastrelle, balconi).
- Usa uno straccio o spazzolone dedicato solo a questa operazione (non quello che poi userai in cucina).
- Strofina bene la zona dove si trovava il nido, insistendo su angoli, fessure e ringhiere.
Per superfici porose (es. cemento grezzo), potrebbe servire una spazzola a setole dure per far penetrare meglio il detergente.
3.2 Sanificazione: candeggina diluita
Dopo il lavaggio arriva la disinfezione vera e propria. La soluzione più semplice ed efficace è la candeggina:
- Diluisci la candeggina in acqua (circa 1 parte di candeggina ogni 10 di acqua).
- Versa o spruzza la soluzione sulla superficie.
- Lascia agire per 5-10 minuti: è il tempo necessario perché i composti attivi eliminino batteri, funghi e virus.
- Risciacqua con acqua pulita per eliminare residui e odori.
- Attenzione: non mescolare mai candeggina con ammoniaca o acidi (aceto compreso), perché la reazione produce gas tossici.
3.3 Prodotti alternativi per superfici sensibili
Non tutti i balconi “gradiscono” la candeggina: pietra naturale, legno trattato o metalli possono rovinarsi. In questi casi puoi usare:
- Acqua ossigenata al 3%: ha un buon potere disinfettante ed è meno aggressiva.
- Alcool etilico al 70% (non quello denaturato rosa da bruciatore, ma quello trasparente per superfici). Evapora in fretta e disinfetta efficacemente.
3.4 Per i cattivi odori
Il guano di piccione non lascia solo macchie, ma anche un odore persistente. Dopo il lavaggio e la disinfezione, puoi passare una seconda mano con:
- Acqua + bicarbonato: ottimo neutralizzatore di odori. Per superfici porose crea una pasta (3 cucchiai in poca acqua), stendila, lascia agire 30-60 min, poi spazzola e risciacqua.
- Aceto bianco: utile per abbattere i miasmi, ma da usare solo dopo aver risciacquato bene la candeggina (mai insieme). Sulle pietre naturali testare prima in un punto nascosto.
- Acqua ossigenata 3%: tampona la zona, lascia 5-10 min e risciacqua; aiuta anche su aloni organici senza intaccare la maggior parte delle superfici verniciate.
- Detergenti enzimatici (per residui organici): efficaci nel degradare proteine che trattengono l’odore. Segui l’etichetta e risciacqua sempre.
- Carboni attivi/sacchetti assorbi-odori: utili come supporto nelle prime 24-48 h in ambienti poco ventilati.
- Ventilazione e sole: lascia asciugare all’aria con ventilazione incrociata; l’esposizione al sole aiuta a dissipare gli odori residui.
- Tessili/zerbini contaminati: lavali separatamente a 60 °C (se il materiale lo consente) con ciclo lungo; in alternativa valuta la sostituzione.
Nota: prima di applicare qualunque prodotto, fai un test su un angolo nascosto per evitare aloni o decolorazioni.
3.5 Cosa evitare
- Profumatori spray come unica soluzione: coprono l’odore ma non sanificano.
- Acidi forti o soda caustica: pericolosi per chi li maneggia e inutili rispetto ai prodotti casalinghi già citati.
3.6 Nei giorni successivi
Non basta pulire una volta e dimenticare. I piccioni hanno una memoria sorprendente e tornano spesso nei luoghi che hanno già utilizzato. Per questo, nei giorni successivi alla rimozione conviene:
- Controllare quotidianamente l’area per individuare nuovi tentativi di nidificazione.
- Ripassare una soluzione disinfettante leggera almeno una volta a settimana finché l’area non
Parte 4 – Prevenzione, quello che funziona davvero
Pulire e sanificare è fondamentale, ma se non chiudi la porta ai piccioni, torneranno. Sono animali abitudinari: se hanno trovato un punto comodo per nidificare, difficilmente lo dimenticano. Ecco perché la vera differenza la fa la prevenzione.
4.1 Barriere fisiche: la soluzione stabile
L’unico sistema che funziona davvero per evitare di nuovo il nido di piccioni sul balcone è quello delle barriere fisiche. Non servono invenzioni miracolose o “rimedi della nonna”: occorre impedire fisicamente l’accesso agli uccelli.
- Rete antivolatili: è la soluzione più efficace per balconi, terrazzi, porticati o aperture grandi. Una rete in nylon o in acciaio, quasi invisibile da lontano, blocca i piccioni senza danneggiarli. Se ben installata, dura anni e trasforma il balcone in uno spazio protetto.
- Dissuasori a Spillo metallici: indicati solo in casi specifici, come condizionatori esterni, cornicioni stretti o davanzali poco accessibili. In questi punti i piccioni si posano per nidificare o riposare: gli spuntoni impediscono l’appoggio senza nuocere all’animale.
Per un balcone normale la rete resta la scelta numero uno. Gli spuntoni sono complementari, utili in situazioni puntuali.
4.2 I rimedi “di casa”: tamponi temporanei
CD appesi, girandole colorate, palloni con occhi disegnati, ultrasuoni, pepe o spezie sparsi sui davanzali. Funzionano? Sì, per qualche giorno. Poi i piccioni capiscono che non rappresentano un vero pericolo e tornano come se nulla fosse.
Sono soluzioni tampone, utili solo se nell’attesa vuoi scoraggiare gli ingressi in un punto specifico. Ma non bastano a lungo termine.
4.3 Prevenzione generale
Oltre alle barriere, la prevenzione passa anche dall’ambiente:
- Non lasciare cibo o ciotole d’acqua a disposizione.
- Pulisci regolarmente il balcone.
- Evita accumuli di cartoni, scatole o spazi dove i piccioni potrebbero sentirsi protetti.
- il nido di piccioni sul balcone viene spesso fatto su armadietti e motori del condizionatore, ostacola l’appoggio
I piccioni scelgono i luoghi più comodi. Se il tuo balcone resta scomodo, cercheranno altrove.
4.4 Quando serve un’installazione professionale
Montare una rete antivolatili non è un lavoro da improvvisare: richiede materiali giusti, ancoraggi sicuri e un’installazione che resista a vento, pioggia e al tempo. Una rete posata male si lacera o si stacca in poco tempo, e i piccioni torneranno in massa.
Qui entra in gioco Falco Installazioni: la nostra squadra è specializzata nell’installazione di reti antivolatili e sistemi di dissuasione. Lavoriamo in tutta Italia, ma la nostra area operativa principale è Veneto ed Emilia-Romagna, dove abbiamo decine di interventi conclusi ogni anno.
La differenza sta nell’esperienza: sappiamo come adattare il sistema a ogni balcone, come proteggere condizionatori e davanzali con gli spuntoni (solo dove servono), e come garantire una barriera che resista nel tempo.
La prevenzione non è una guerra psicologica ai piccioni, ma un lavoro tecnico. Una rete ben montata li tiene fuori senza nuocere, gli spuntoni proteggono i punti critici e la pulizia regolare evita che tornino. Il resto è solo rumore di fondo.
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Parte – 5 Per finire: FAQ Domande frequenti riguardo al nido di piccioni sul balcone
- Cosa fare se trovo un nido di piccioni sul balcone?
Se ci sono uova o pulcini, non toccare nulla: la legge vieta la rimozione. Limita i disturbi e proteggi l’area. Se il nido è vuoto, puoi rimuoverlo con guanti e mascherina e procedere con la pulizia.
- Ho trovato dei pulcini: come mi comporto?
Lasciali nel nido, non nutrirli e non spostarli. Se cadono, puoi rimetterli dentro con guanti puliti. Se i genitori non tornano per molte ore, contatta un centro di recupero fauna.
- Posso spostare un nido attivo con uova o piccoli?
No, è vietato. I nidi attivi sono tutelati: puoi intervenire solo quando i pulcini saranno cresciuti e il nido abbandonato.
- Quanto tempo restano i pulcini nel nido?
In media 3-4 settimane. Dopo questo periodo volano via e il nido può essere rimosso in sicurezza.
- Dove devo buttare il nido di piccioni vuoto?
Nell’indifferenziato, ben chiuso in doppio sacco. Alcuni Comuni hanno regole particolari per il guano: verifica le disposizioni locali.
- Come pulire il balcone dal guano di piccione?
Indossa protezioni, bagna il guano con acqua per ridurre la polvere, pulisci con acqua calda e detersivo, poi disinfetta con candeggina diluita (1:10) o altri disinfettanti idonei.
- Posso usare l’idropulitrice sul guano?
No, non direttamente: rischi di creare aerosol infetto. Usa prima acqua e detersivo, rimuovi i residui e solo dopo, se serve, puoi lavare con pressione controllata.
- Gli ultrasuoni funzionano contro i piccioni?
Hanno un effetto temporaneo e spesso scarso. I piccioni si abituano in fretta. Le uniche soluzioni davvero efficaci sono le barriere fisiche: reti o, in casi particolari, spuntoni.
- Come evito che tornino a nidificare?
Chiudi i punti di accesso con reti antivolatili, proteggi condizionatori e davanzali con spuntoni se necessario e mantieni il balcone pulito da cibo e acqua.
- Chi può installare reti e sistemi anti-piccioni?
Falco Installazioni è specializzata in reti antivolatili e sistemi dissuasori professionali. Operiamo in tutta Italia, con focus in Veneto ed Emilia-Romagna e Nord Italia garantendo installazioni sicure, durature e certificate.
- È vero che i piccioni tornano nello stesso punto?
Sì, hanno forte memoria del sito: per questo la rete è decisiva.
- Posso usare solo ultrasuoni o oggetti riflettenti?
Funzionano poco e per poco: servono barriere fisiche.
- Quanto tempo aspettare prima di rimuovere il nido di piccioni sul balcone dopo il volo dei piccoli ?
Subito, se il nido è chiaramente abbandonato.
- La candeggina rovina la pietra?
Su materiali sensibili usa H₂O₂ 3% o alcool 70%, poi risciacqua.
- Chi chiamo se il pulcino è caduto in cortile o in strada strada?
Polizia Zoofila : non improvvisare alimentazione, potreste uccidere il piccolo.
Autore: Jack Marcacci
Tecnico Falco Installazioni